Ahi ahi, qua tira brutta aria...

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wazovski
view post Posted on 15/3/2011, 17:21 by: wazovski




Vi riporto il seguente comunicato fatto girare nell'ambito del mondo a quattro ruote. Se ci sono questi problemi per i quad, che quantitativamente sono moooolto superiori a noi, non oso pensare cosa potrebbe capitarci se venissero applicate queste iniziative: speriamo che questa cosa non trovi un seguito altrimenti andremo a ridere ( per modo di dire, ovviamente )


Basta quad e moto insieme?


Allenamenti organizzati in turni e stop a moto e quad insieme, nei crossodromi? Forse sì
Vi piacerebbe essere mandati via da una pista di motocross che vi ha sempre accolti fino ad ora? Vi piacerebbe girare con altri amici quaddisti in una pista, per 20 minuti, con centinaia di occhi di motociclisti puntati contro, che non aspettano altro che vedervi fuori dalle scatole per tornare in pista? E magari aspettare 40 o 60 minuti prima di ricominciare a fare allenamento?

Bene. Se queste due immagini vi hanno leggermente impressionato, allora continuate a leggere: ce n'è anche per voi.

Giovedì 10 marzo, alle 21.00, si è svolta una riunione importante per tutto il settore. I vertici nazionali di UISP ed FMI nell'ambito del motocross hanno incontrato i gestori dei più prestigiosi crossodromi lombardi a Cremona, all'interno del paddock della pista.

L'argomento principale di questo incontro a metà strada fra l'ufficioso e l'ufficiale, è stato il nodo del pagamento risarcimenti in caso di sinistri fra piloti di enti differenti: ha fatto giurisprudenza, infatti, una serie di casi in cui il gestore della pista si è trovato costretto a rimborsare un pilota tesserato con ente “A”, investito ed infortunato in allenamento a causa di un tesserato dell'ente “B”, in quanto in tal caso l'Assicurazione di appartenenza si è rifiutata di procedere con il risarcimento.

A tale proposito ci informeremo più dettagliatamente ma pare che su questo argomento vedremo presto delle novità, sperando di scorgere però dei segnali positivi, perché sarebbe quantomeno anomalo non essere rimborsati dall'ente con il quale ci si è tesserati, a causa di un sinistro occorso con un pilota tesserato con un altro ente.



Il problema della convivenza, non è stato unicamente trattato nell'ambito dell'incontro fra più Enti e Federazioni, ma anche e soprattutto fra tipologie diverse di piloti: quelli che vanno in moto e quelli che vanno in quad.

Pare infatti che in diverse piste il malcontento dei piloti di moto abbia raggiunto livelli sensibili, cosa che ha fatto attivare “i sensori” ai responsabili federali che si occupano, appunto, della disciplina del motocross. Oltre a critiche legate alla deontologia e alla buona condotta, alcuni piloti italiani lamentano anche la distruzione delle sponde che si creano in pista da parte dei quad, assumendo che tale problema ha ripercussioni sulla sicurezza di guida e sulla piacevolezza dello stare in pista.



La proposta è semplice. Le piste devono organizzarsi in turni da 20 minuti: un turno lo fanno le moto, un turno lo fanno i piloti di minicross (se presenti) e un turno lo fanno i quad, e avanti così fino a fine giornata. Se una pista ha un numero massimo di piloti che possono stare contemporaneamente in pista, ovviamente verrebbero realizzate delle batterie. Esempio: motocross “A” 20 minuti, motocross “B” 20 minuti, minicross 20 minuti e quad 20 minuti.

Alle piste è lasciato il libero arbitrio di scegliere se applicare tali regole oppure no. Chiaramente, se poi accade un sinistro, la pista che non ha applicato alla lettera il regolamento, ne risponde di conseguenza. Alle piste è anche lasciata libertà nello scegliere se accettare o meno i quad, a seconda della loro quantità.

Tale scenario fa riflettere e non poco. Sorgono enormi dubbi nonché l'urgenza da parte del Comitato Italiano Quad della Federazione di far salire alta la propria voce. Un simile provvedimento, porta unicamente ad una serie di conseguenze, secondo il nostro pensiero, tutt'altro che positive:



1. Questo provvedimento, se confermato, divide ancora di più le due categorie anziché unirle.
2. Nasce dalla volontà di far prevalere le esigenze della categoria più forte (moto) su quella più debole (quad) a livello quantitativo, demandando al buon senso dei gestori la possibilità di vedere dei quad in pista.
3. Crea inimicizia: vogliamo vedere quale crossista è contento di aspettare 20 minuti per tornare in pista, quando in pista ci sono (ad esempio) 4 o 5 quad e loro sono in 80 ad aspettare il loro turno per entrare. Ovviamente anche il contrario, specialmente in giornate in cui il quaddista è costretto ad attendere 60 minuti per stare in pista 20.
4. Paradossalmente aumenta la percentuale di infortuni per le moto, perché la foga di usare i 20 minuti inciderà sul comportamento dei piloti stessi.
5. Ci saranno piste che, in presenza di un solo pilota di quad, si sentiranno autorizzate a rispedirlo a casa, per evitare di fermare tutti per un solo pilota (idem per due o per tre, aggiungiamo...).
6. Crea un precedente "tutto italiano". La convivenza con gli stranieri è ottima a prescindere dal mezzo e le segnalazioni ricevute, sono arrivate unicamente da piloti italiani. Segno inequivocabile dell'esigenza della formazione, qui da noi, prima che di regole restrittive e limitanti.
7. Autorizza di fatto, ancora più piste (ce ne sono già fin troppe!) a non accettare i quad, per evitare problemi. Peccato però che in molti crossodromi la percentuale di quad stia crescendo e che quindi questi provvedimenti vadano, alla fine, a discapito prima di tutto delle tasche dei gestori.


I gestori delle piste, e per capirlo basta fare un giro di telefonate nei crossodromi lombardi, non hanno ancora le idee chiare su quanto profondamente applicheranno tale regolamentazioni. Segno inequivocabile di confusione imperante.

Speriamo di ricevere comunicazioni in breve tempo, che smentiscano, ratifichino o spieghino in dettaglio quanto accaduto perché restare nel “presunto” non è mai bello, anche se una volta tanto speriamo di non ricevere delle brutte notizie, certe.

 
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6 replies since 15/3/2011, 17:21   157 views
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